Mette in risalto
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- I fisioterapisti hanno una buona consapevolezza della natura multidimensionale del mal di schiena.
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- I fisioterapisti non avevano fiducia nell'affrontare i fattori psicologici.
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- I fisioterapisti mancavano del tempo per affrontare efficacemente i fattori psicologici.
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- Coinvolgere i pazienti mal di schiena nell'autogestione richiede un'attenta negoziazione.
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- La formazione è necessaria per i fisioterapisti per fornire un modello di assistenza più ampio.
ENGLISH ABSTRACT
Background
I fisioterapisti sono stati invitati ad adottare un quadro biopsicosociale (BPS) orientato al paziente per la gestione della lombalgia cronica non specifica (NSCLBP). Tuttavia, recenti evidenze suggeriscono che l'offerta di interventi BPS più ampi dimostra piccole differenze nel dolore o nella disabilità rispetto alle cure abituali. Poco si sa su come integrare un modello BPS nella pratica della fisioterapia e le sfide che presenta.
Obiettivo
Esplorare le percezioni dei fisioterapisti nelle cure primarie in Inghilterra adottando un approccio BPS per la gestione dei pazienti con NSCLBP.
Metodo
Interviste semi-strutturate qualitative sono state condotte con dieci fisioterapisti che lavorano nell'assistenza primaria. Un metodo di campionamento intenzionale è stato impiegato per cercare le più ampie prospettive. L'analisi tematica è stata utilizzata per analizzare le trascrizioni dell'intervista e catturare i temi emergenti.
Risultati
Sono emerse tre categorie principali: (1) i fisioterapisti hanno riconosciuto la natura multidimensionale di NSCLBP e la necessità di gestire la condizione da una prospettiva BPS, (2) affrontare i fattori psicologici è stata vista come una sfida a causa della mancanza di formazione e orientamento (3) coinvolgere i pazienti nell'autogestione del proprio NSCLBP è stato visto come un obiettivo chiave.
Conclusione
Sebbene l'utilizzo di un approccio BPS sia riconosciuto dai fisioterapisti nella gestione di NSCLBP, questo studio mette in evidenza i problemi di implementazione di linee guida basate sull'evidenza che raccomandano di affrontare i fattori psicologici, fornendo un supporto limitato a questo. Supporta inoltre la necessità di allocare più tempo per esplorare questi domini in individui in difficoltà. Il coinvolgimento dei pazienti all'autogestione era visto come un obiettivo chiave, che non era un processo semplice, che richiedeva un'attenta negoziazione.
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