lunedì 22 gennaio 2018

Efficacia della terapia manuale sul dolore e sull’auto-valutazione della funzione in individui con dolore femororotuleo: revisione sistematica con metanalisi


Tradotto da Andrea Palumbo

Disegno di studio
Revisione sistematica con metanalisi 

Contesto
La gestione del dolore femororotuleo (PFP) può includere l’utilizzo di tecniche di terapia manuale (MT) applicate all’articolazione femororotulea, ai tessuti molli circostanti e/o alla regione lombo-pelvica. 

Obiettivi
Determinare l’efficacia della MT, utilizzata come intervento unico oppure addizionale, in confronto al trattamento standard o a trattamento sham nella riduzione del dolore e nel miglioramento auto-valutato della funzione in individui con PFP. 

Metodi
La ricerca elettronica nella letteratura (database di PubMed, OVID, CENTRAL e CINAHL) è stata condotta per studi riguardanti la MT per individui con PFP. Sono stati inclusi studi che confrontavano la somministrazione di MT (localmente o distante dal ginocchio), come intervento unico oppure in combinazione con altri interventi, con gruppi di controllo o interventi sham nel mese di agosto 2017. I dati sugli esiti del dolore e quelli auto-valutati dai pazienti sono stati raccolti e sintetizzati. I trial sono stati valutati mediante lo strumento risk-of-bias della Cochrane ed è stata effettuata una metanalisi delle prove scientifiche. 

Risultati 
Sono stati inclusi nove studi nella revisione, con 5 giudicati a risk-of-bias basso. L’utilizzo della MT, applicata localmente al ginocchio, era associata a cambiamenti favorevoli a breve termine nell’auto-valutazione e nel dolore in individui con PFP in confronto al controllo o a sham, ma i cambiamenti erano clinicamente significativi solo per il dolore (definito come un miglioramento di 2 cm o 2 punti sulla scala visiva analogica o la scala numerica di giudizio del dolore). Le prove riguardanti la manipolazione lombo-pelvica è stata inconcludente in riferimento al miglioramento del dolore in individui con PFP sulla base di tre studi. 

Conclusioni
I dati che derivano da questa revisione suggeriscono con cautela che la MT potrebbe essere utile a breve termine per ridurre il dolore in pazienti con PFP. Diversi studi hanno integrato la MT in un programma con più trattamenti diversi. I cambiamenti nell'auto-valutazione della funzione che includevano la MT hanno mostrato valori statisticamente significativi, ma non clinicamente. I limiti degli studi effettuati ad oggi suggeriscono che la ricerca futura dovrebbe determinare le tecniche e le dosi ottimali di MT ed effettuare follow-up più lunghi per monitorare gli effetti a lungo termine.

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