giovedì 12 aprile 2018

Differenze cinematiche durante la discesa monopodalica di un gradino tra individui con Sindrome da impingemente femoro-acetabolare e individui senza dolore d’anca




Disegno di studio 
Studio di laboratorio controllato, disegno di tipo caso-controllo.

Contesto 
Nonostante sia accettato che la sindrome da impingement femoro-acetabolare (FAIS) sia un disturbo correlato al movimento, pochi studi hanno esaminato l’esecuzione di compiti dinamici unilaterali in individui con FAIS.

Obiettivi 
Determinare se i movimenti del bacino e degli arti inferiori negli individui con FAIS differisce da quelli negli individui senza dolore d’anca durante la discesa monopodalica di un gradino e analizzare le differenze cinematiche tra partecipanti maschi e femmine all’interno dei gruppi.

Metodi
Gli individui con FAIS e quelli senza dolore d’anca hanno effettuato una discesa monopodalica di un gradino mentre venivano raccolti i dati sulla cinematica, che è stata valutata a 60° di flessione di ginocchio. Un’analisi di regressione lineare ha valutato le principali influenze di gruppo, sesso e lato, e la relazione tra i sessi nei gruppi.

Risultati 
Hanno partecipato allo studio venti individui con FAIS e 40 individui senza dolore d’anca. Gli individui con FAIS hanno effettuato la discesa monopodalica di un gradino con una flessione d’anca maggiore (4,9°; 95% intervallo di confidenza [CI]: 0,5°, 9,2°) e maggiore antiversione di bacino (4.1°; 95% CI: 0.9°, 7.3°) rispetto agli individui senza dolore d’anca. Tra i gruppi, le partecipanti femmine hanno effettuato il compito con maggiori flessione d’anca (6.1°; 95% CI: 1.7°, 10.4°), adduzione d’anca (4.8°; 95% CI: 2.2°, 7.4°), antiversione di bacino (5.8°; 95% CI: 2.6°, 9.0°), drop laterale di bacino (1.4°; 95% CI: 0.3°, 2.5°) e adduzione femorale (2.7°; 95% CI: 1.3°, 4.2°) rispetto ai partecipanti maschi.

Conclusioni 
I risultati di questo studio suggeriscono che gli individui con FAIS hanno alterazioni nel movimento del bacino durante un compito dinamico unilaterale. Gli schemi di movimento alterati che si sono evidenziati nel gruppo FAIS potrebbe contribuire allo sviluppo del dolore d’anca e potrebbe essere dovuto a problemi modificabili attraverso la riabilitazione.

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